La notizia è
passata inosservata ai più. Eppure in tempi di cris
i e di ristrettezze economiche avrebbe dovuto suscitare più clamore. Il Corriere della Sera il 21 giugno titolava "I carabinieri tornano alla Legione Addio alla Regione. Polem
iche sul costo, 5 milioni di euro". Il comandan
te generale uscente dei carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, ha deciso di reintrodurre il vecchio termine Legione al posto del più moderno e
comprensibile Regione. Cioè non c'è più la Regione carabinieri L ombardia o Veneto o Sicilia etc. No, c'è la Legione carabinieri
Lombardia o Veneto o Sicilia etc. Un salto indietro di 17 anni, al 1992, quando le Legioni divennero Regioni. Questo "avanti-indietr
o" di terminologia ci costerà circa 5 milioni di euro. Una scelta co
stosa e splendidamente tutta italiana, che cozza contro la stretta della cinghia nazionale, proprio in un momento in cui il governo ha tagliato
3 miliardi di euro in tre anni per la sicurezza. Al di là delle motiv
azioni della scelta (andava fatta ? e andava fattaproprio adesso ?), la "R che diventa L", comporta il rifacimento di tuttala carta inte
stata, delle buste, dei timbri, delle placche, degli stemmietc. etc. Tot
ale, appunto, 5 milioni di euro, che fatto incazzare giustamente, tra gli altri, il sindacato nazionale dei carabinieri in congedo che hanno parlato d
i "una decisione che appare difficilmente comprensibile alla luce dei gravi tagli al comparto sicurezza e alla difesa" e che mira "ad un
modello anacronistico di organizzazione moltiplicando, in futuro, i comandi e piazzare i numerosi generali senza incarico". Eccome non dare ragione ai carabinieri in congedo. Basti pensare con 5 milioni di euro quante pattuglie si potrebbero mettere in strada e quanto carburante si potrebbe acqui
stare per il loro servizio... |